T utti i dolori in qualche modo sono riconducibili ad un interessamento delle vie della sensibilità dolorifica: per tale motivo è stato introdotto l’uso di farmaci che interferiscono con le modalità di trasmissione del dolore sulle vie nervose a tale scopo deputate.
Questo è un modo per controllare il dolore mettendo l’organismo in condizioni di “sentirlo” di meno e quindi sopportarlo meglio.
Si tratta di terapie ad ampio respiro e di lunga durata che fanno uso di antiepilettici, ansiolitici ed antidepressivi perlopiù a bassi dosaggi: è importante spiegare ai pazienti che questi farmaci dai nomi inquietanti non vengono utilizzati con la loro indicazione primaria, ma con lo scopo di modulare la sensazione del dolore e in modo generalmente privo di rischi.
Questi presidi possono essere utilizzati per lunghi periodi in quanto funzionano per accumulo, ovverosia dopo 7-14 giorni dall’inizio della terapia, confinando gli affetti collaterali più fastidiosi (sonnolenza, apatia, astenia) solo al primo periodo di assunzione.
È spesso fruttuosa la loro associazione con gli antinfiammatori di cui potenziano l’azione permettendo di ridurne il dosaggio giornaliero.