S ono i presidi di uso più comune e possono costituire una soluzione quando il dolore è magari acuto e di media intensità, ma transitorio: quando il disturbo è duraturo o ricorrente non possono essere più considerati una soluzione. Va cercata subito la causa del sintomo (es. mal di schiena = diagnostica con RX, RMN) e, se non si tratta di patologia chirurgica, integrare l’antinfiammatorio con le altre classi di farmaci e con la terapia fisica.
Gli antinfiammatori sono suddivisi in varie classi ma, chi più chi meno, usati a lungo producono effetti nocivi specialmente a carico del sistema gastrointestinale e cardiocircolatorio, senza considerare le possibili interazioni con farmaci antiaggreganti e anticoagulanti assunti per altra patologia.
Per questo motivo gli antinfiammatori sono farmaci utili sul lungo periodo solo se associati ad altre classi medicinali che permettono di ridurne i dosaggi, e in alcuni casi vanno assolutamente esclusi.